Per Parlamento Ue, gas e nucleare sono investimenti Green
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Direttore: Alessandro Plateroti

Per Parlamento Ue, gas e nucleare sono investimenti Green

gas naturale nel fornello

Parte il via libera del Parlamento europeo, rispetto all’inclusione di gas e nucleare tra le attività economiche eco-sostenibili

Gas e nucleare tra le attività eco-sostenibili incluse nell’elenco della tassonomia Ue. In Aula, alcuni attivisti hanno protestato: “Traditori”. Verdi, socialisti e sinistra, che hanno votato contro, li hanno applauditi.

Gas e nucleare, sembrerebbero ora fare capolino lungo la lista degli investimenti che l’Unione europea considera sostenibili. Questa prerogativa ha incontrato il pieno appoggio del Parlamento europeo in merito.

Le mosse di Strasburgo

A Strasburgo i deputati europei hanno respinto una mozione contro l‘inclusione di gas e nucleare tra le attività economiche eco-sostenibili, comprese nell’elenco della tassonomia Ue : questo significa che, se non verranno sollevate obiezioni entro lunedì prossimo sulla proposta della Commissione, questa entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.

Di fatto, entrando nella tassonomia, gas e nucleare vengono identificati come in linea con la transizione verde e quindi meritevoli di finanziamenti, sia pubblici che privati.

Le proteste di Verdi, The Left, Socialisti & Democratici

A schierarsi contro un’eventualità di questo tipo sono stati i Verdi, The Left e i Socialisti & Democratici. Ma non solo: alcuni cittadini che assistevano alla plenaria durante le votazioni, si sono alzati in piedi mostrando le magliette su cui si leggeva la scritta “tradimento”, ricevendo gli applausi degli europarlamentari di sinistra.

gas naturale fornello
gas naturale fornello

Una scelta ambigua

La Commissione ha proposto l’inclusione di gas e nucleare per favorire il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, ma per ambientalisti e partiti di sinistra di tratta di puro greenwashing e di una scarsa volontà a investire davvero sulle rinnovabili.

Greenpeace ha annunciato un’azione legale contro l’esecutivo Ue: o meglio, l’Ong ha chiesto a Bruxelles di rivedere l’atto delegato, affermando di essere pronta a portare la causa presso la Corte di giustizia europea.

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ultimo aggiornamento: 6 Luglio 2022 17:50

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